Archive for the ‘Linux’ Category

Anatomia del kernel Linux

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L’IBM è da diversi anni una delle aziende che più attivamente supporta lo sviluppo di Gnu/Linux. La partecipazione in tale sistema va dalle quote azionarie che IBM ha in RedHat, al personale coinvolto nello sviluppo di applicativi per tali sistemi all’ottima manualistica presente sul sito dell’IBM.

Oramai quasi un mese fa è uscito un interessante articolo firmato Tim Jones sul kernel del pinguino. Mi ero riproposto di tradurlo e proprorlo qui su Pista.

Per quasi tre settimane questo lavoro è rimasto tra le bozze, sia per la complessità degli argomenti trattati sia per il fatto che ultimamente ho decisamente molto meno tempo da dedicare al blog. Per un esaustiva bibliografia vi rimando al sito dell’IBM, qui sotto segue la traduzione dell’articolo.

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Una petizione per liberare il software

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Nel momento in cui vogliamo comperare un PC quasi sempre siamo costretti a comperare insieme all’hardware un pacchetto software completo di sistema operativo e vari applicativi. Ebbene, tale software non è in omaggio bensì fa parte del prezzo della macchina.

Il problema più eclatante è il sistema operativo: siamo costretti a comperare MS Windows nonostante la licenza preveda esplicitamente che il rivenditore del PC rimborsi l’acquirente se questi non intenda utilizzare Windows:

QUALORA L’UTENTE NON ACCETTI I TERMINI E LE CONDIZIONI DEL PRESENTE CONTRATTO, ALLORA NON POTRÀ INSTALLARE, COPIARE O UTILIZZARE IL PRODOTTO E DOVRÀ RESTITUIRLO PRONTAMENTE AL RIVENDITORE.
IN TALE IPOTESI, QUALORA AL MOMENTO DELL’ACQUISTO IL RIVENDITORE ABBIA EMESSO FATTURA, L’UTENTE POTRÀ OTTENERE IL RIMBORSO DEL PREZZO. DIVERSAMENTE L’UTENTE POTRÀ OTTENERE LA SOSTITUZIONE DEL PRODOTTO SOFTWARE CON ALTRO PRODOTTO DI PARI PREZZO O UN BUONO PER IL FUTURO ACQUISTO DI UN ALTRO PRODOTTO DI PARI PREZZO.

 

Si badi che Windows preinstallato nelle macchine NON è AFFATTO GRATIS!! Ed è impossibile ottenere tale rimborso.

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FreeBSD vs Linux

Qualche giorno fa è uscito su FreeSoftware Magazine un articolo che confrontava pregi e difetti di questi due sistemi operativi open. Inizialmente l’idea era semplicemente di tradurlo.. ma la tentazione di dire la mia è stata troppo forte 🙂

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Microsoft, portami in tribunale sto infrangendo i tuoi brevetti!

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Dopo che due settimane fa Ballmer è sceso così nel dettaglio parlando di 235 brevetti violati, più parti si è chiesto a Microsoft di portare le prove per almeno uno di quei brevetti infranti, di specificare di quali brevetti si parla invece di citare i programmi che li violano. Microsoft non solo si rifiuta di rispondere a tale domanda ma pare che al momento non abbia intenzione di prendere provvedimenti.

Jim Zemlin, il direttore dell’esecutivo di Linux Foundation ha minacciato Microsoft:

“Touch one member of the Linux community, and you will have to deal with all of us! Industry groups, such as the Open Innovation Network and our own legal programs at the Linux Foundation, aggregate our membership’s patents into an arsenal with which to deter predatory patent attacks. With our members’ backing, the Linux Foundation also has created a legal fund to defend developers and users of open-source software against malicious attack. We don’t expect to but, if needed, we will use this fund to defend Linux.”

“Tocca solo un mebro della comunità Linux e li avrai tutti contro! Gruppi industriali della portata di Open Innovation Network assieme ai nostri programmi legali alla Linux Foundation raccolgono un arsenale tale di brevetti da scoraggiare qualsiasi agressione da parte di terzi. La Linux Foundation ha anche a disposizione un fondo per coprire le spese legali al fine di difendere sia gli sviluppatori che chi utilizza software opensource contro attacchi scorretti. Non era questa la finalità con cui abbiamo costituito il fondo, ma se saremo costretti lo utilizzeremo per difendere Linux.”

Secondo Eben Moglen BigM avrebbe solo da rimetterci dal momento che lei stessa potrebbe esser accusata di violare la GPL. Infatti, come potete leggere qui i voucher che libererebbero Novell dall’accusa di violazione dei brevetti non hanno scadenza. Nel caso in cui SUSE Linux aderisse alla GPLv3 che presumibilmente verrà scritta entro la fine dell’anno tale diritto verebbe di fatto ampliato a tutti gli utilizzatori di Linux di qualsiasi distribuzione.

Quattro giorni fa Christian Einfeldt si è autodenunciato chiedendo a Microsoft di adire le vie legali dal momento che usa Linux, e quindi sicuramente infrange i suoi 238 brevetti. Pare che in parecchi lo abbiano imitato. La lista degli autodenunciati è arrivata a oltre 1200 persone.

Il terzo mondo è un affare: ci prova anche Intel

Nonostante fosse solo un progetto fino ad appena qualche mese fa, Intel ha già iniziato a ricevere ordini per il suo Classmate, il portatile economico pensato per fare concorrenza a OLPC.

La strategia Intel è completamente diversa da quella di Negroponte. Nonostante il Classmate possa mostrare diverse caratteristiche comuni all’XO di OLPC come l’apparenza a giocattolo, la robustezza e la leggerezza monta software proprietario di casa Redmond.

Inizialmente si credeva che diversamente dall’XO il prezzo di Classmate non potesse scendere sotto i 200$ e pertanto i due prodotti potessero inserirsi in segmenti di mercato diversi. Tuttavia l’aumento del prezzo dell’XO da 100 a 175 dollari e il lancio di Classmate a davvero poco più di 200 li rende prodotti concorrenziali. Decisamente Negroponte non l’ha presa bene, ha detto che Intel dovrebbe vergognarsi e ha avanzato il dubbio che Intel stia vendendo appositamente sottocosto il suo laptop proprio al fine di ostacolare la penetrazione di OLPC.

Proprio nel momento in cui il progetto prende piede, proprio nel momento in cui partono i progetti pilota in Brasile, in Nigeria e in Uruguay come un’ombra Intel segue i passi di Negroponte di paese in paese, di governo in governo proponendo Classmate.

Sarà che assieme a Bill Gates e tanti altri quando Negroponte nel 2005 illustrò il progetto Craig Barrett si mise a ridere dicendo “dovrebbero chiamarlo il gadget da 100 $, altro che portatile da 100$!”

Per saperne di più potete dare un’occhiata a questo servizio.

Ballmer si ripete, ma stavolta Microsoft non smentisce

Foto: Steve Ballmer

Scavando un po’ su Google e su Digg si può facilmente scoprire che Ballmer aveva ripetuto le stesse accuse su Linux esattamente tre anni fa.

Anche in quel caso, si erano alzate numerose polemiche, ma Microsoft aggiunse subito dopo che Ballmer era stato frainteso. Ballmer si trovava a Singapore dove stava parlando ai leaders di diversi paesi asiatici. Ballmer citava il reporto OSRM [Open Source Risk Management], uno studio eseguito da una compagnia indipendente circa i rischi dell’utilizzo di tecnologie opensource in relazione ad una domanda su Linux e i suoi costi di licenza.

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Le reazioni alle dichiarazioni di Ballmer sui brevetti Microsoft: Novell, Moglen e Torvalds

Le recenti dichiarazioni di Microsoft sul numero dei brevetti infranti da GNU/Linux hanno sollevato un polverone con Novell nel mezzo.

A detta di Microsoft, i clienti Novell sono gli unici ad esser tutelati dalla violazione di tali brevetti visto l’accordo con questa azienda.

Novell, già dal tempo oggetto di feroci critiche dal mondo opensource, alle prime dichiarazioni di Ballmer dello scorso novembre si difese con questa lettera aperta.

La parte saliente, a mio avviso è la seguente:

“Since our announcement, some parties have spoken about this patent agreement in a damaging way, and with a perspective that we do not share. We strongly challenge those statements here.

We disagree with the recent statements made by Microsoft on the topic of Linux and patents. Importantly, our agreement with Microsoft is in no way an acknowledgment that Linux infringes upon any Microsoft intellectual property. When we entered the patent cooperation agreement with Microsoft, Novell did not agree or admit that Linux or any other Novell offering violates Microsoft patents.”

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Il signore dei brevetti e quello delle mosche

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Foto da HappyPenguin

Siamo entrati in una nuova fase dell’attacco diretto tra Microsoft e Open Source.

Rivediamo brevemente le tappe del FUD Microsoft che potete trovare anche qui o qui.

1997 – Linux non è una minaccia (ha solo il 7% sui server)

1999 – Linux fa schifo: le applicazioni non sono mature. Il modello di sviluppo opensource non funziona, la qualità dei programmi è pessima.

2000 – Steve Ballmer: Linux è il comunismo

2001 – Steve Ballmer: La GPL (licenza con cui viene rilasciato il kernel Linux e le applicazioni GNU) è un cancro.

2002 – Linux è caro. Finanziare imprese “indipendenti” che dimostrino che sui server è meglio installare Windows che Linux (Campagna Get The Facts)

2003 – Linux è copiato da Unix. Finanziare SCO perché faccia causa a IBM, RedHat, Novell e ad altri.

2004 – Linux è caro. Ri-finanziare imprese “indipendenti” che dimostrino meglio che sui server è meglio installare Windows che Linux (Campagna Get The Facts II – Il ritorno)

2006 – Accordo con Novell in pieno stile Embrace, Extend, Extinguish (incorpora, amplia e stermina)

2006 – Steve Ballmer:”Linux è bello, per forza! Usa i nostri brevetti illegalmente!”

Oggi – Steve Ballmer:”Linux viola 235 nostri brevetti. Rapido resoconto: 42 nel kernel, 65 in Xorg, 45 in OpenOffice e altri 83 in vari applicativi”.

Attenzione se campate troppo, probabilmente potreste infrangere un brevetto Microsoft, BigM ha brevettato l’immortalità. D’altra parte Microsoft deve pur rientrare di tutti quei soldi spesi in brevetti.

Son curioso di sentire che dirà Stallman. La notizia la trovate pressoché ovunque, in italiano ad esempio qui, qui o qui. Se volete riderci sopra, leggetevi questo.

Non ti piace Linux? Continua pure a NON usarlo!

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Fino a 4 o 5 anni fa di linux si parlava decisamente poco ed era un bene. Ora non so bene per quale motivo sta diventando sempre più di moda e si è formata una sorta di “comunità” che non riuscendo ad installarlo o a usarlo in modo decente scrive articoli dicendo che questo sistema operativo non è maturo per il desktop.

Leggendo questi articoli scopro che l’autore dedica a GNU/Linux mediamente un paio di pomeriggi. Questi signori, magari per ingannare la noia di un sabato pomeriggio piovoso, o per giustificare l’acquisto di un nuovo disco fisso un bel giorno si dicono “diamo a Linux una chance”.

Non riuscendoci da una parte e forse non volendo sentirsi cretini dall’altra, in quanto utenti di computer con una certa esperienza, non possono di certo ammettere di esser loro incapaci; e allora eccoli! Pronti a trovare qualcosa che non va nel pinguino, per poi dopo farne pubblica dichiarazione al mondo.

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OLPC diventa XO

olpc.pngUna settimana fa ho parlato di OLPC. Tre giorni fa esce un lungo articolo su riguardo ai recenti sviluppi. Viene confermato l’aumento iniziale a 175$, e tutti i dettagli tecnici del nuovo prototipo che si chiamerà XO.
In questa foto potete osservarne i dettagli.

Al momento l’Argentina, il Brasile, la Libia e la Nigeria hanno già promesso un ordine che ammonta in totale a 3 milioni di portatili. Solo la Libia ha già firmato l’accordo; ha accettato di fornire a ognuno dei suoi 1,2 milioni di studenti uno di questi computer.
Tra le notizie più interessanti compare:

“… Even though it is an education project, the prospect of a market for 100 million laptops is drawing the attention of major players who have not yet gotten on board. Intel and Microsoft originally laughed about the project, with Bill Gates even commenting, “get a real laptop.” But when Microsoft produced a revamped cell phone as its proposed alternative for countries that have ground to make up in the field of IT in schools and then recommended an ultra-mobile PC (UMPC), it was the critics of Microsoft who had the last laugh at the software vendor’s knee-jerk reaction. After all, the UMPC has a short run time, is the very embodiment of poor ergonomics, and costs 1000 euros. It cannot compete with the XO.

As the OLPC project increasingly proved to be a success, people began to take it more seriously. Bill Gates himself jumped on the bandwagon in December when he announced that he wanted to have Windows on the XO. Negroponte was quick to respond winking that the SD slot had only been installed for Microsoft to begin with; after all, Windows needs more than a gigabyte of memory, whereas the XO only has 512 MB. Windows on the XO was dead on arrival…”

” Anche se si tratta di un’organizzazione non a scopo di lucro, la prospettiva di un mercato di 100 milioni di portatili sta attirando l’attenzione delle compagnie che non sono ancora entrate nel progetto. Intel e Microsoft hanno inizialmente riso alla presentazione del progetto con il commento di Bill Gates “prendetevi un vero computer”. Ma quando Microsoft prima se ne è uscita con una sorta di cellulare rinnovato come alternativa per quei paesi che avevano intenzione di promuovere investimenti IT nelle scuole, e poi dopo proponendo un PC ultra-mobile, sono stati loro oggetto di critiche e risate. Dopo tutto, l’UMPC (Ultra-mobile PC) ha un’autonomia limitata, una scadente ergonimicità e costa 1000 euro. Non può competere con l’XO.

Mano a mano che il progetto OLPC sta dimostrarsi un successo, la gente inizia a prenderlo molto più seriamente. Bill Gates è saltato sul carro in decembre quando ha annunciato che voleva che Windows fosse installato nell’XO. Negroponte gli ha subito risposto che Windows poteva essere utilizzato solo all’inizio, la memoria disponibile ammonta appena a 512 MB mentre Windows ha bisogno di più di un giga. “

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[fonte heise]